Palestinesi
contro. L’attentato al premier Ismail Haniyeh, visto dai web-magazine.
A cura di Irene Campanella
Tra la notte di giovedì
14 e venerdì 15 Dicembre, come si legge su http://www.rainews24.rai.it, il premier Ismail Haniyeh si è salvato da un
agguato che ha colpito il convoglio del premier presso il valico di Rafah, al suo rientro a Gaza dopo un viaggio in altri paesi
mediorientali. Il premier proveniva dall’Egitto dove era stato costretto a
depositare 35 milioni di dollari raccolti durante una missione in Iran e in
alcuni paesi arabi. L’ingresso di Haniyeh nella
Striscia, dopo ore d’attesa alla frontiera, è stato accompagnato da numerosi
spari. All’inizio sembrava una manifestazione di giubilo, ma nello scontro una guardia del corpo di Haniyeh è rimasto
ucciso, mentre risultano feriti dai colpi di arma da fuoco, cinque
persone, fra cui un figlio di Haniyeh e un
consigliere politico del premier. Il presidente palestinese Abu Mazen, come riporta http://www.tgcom.mediaset.it, si è detto “dispiaciuto” per quanto accaduto
al convoglio del premier di Hamas, Ismail Haniyeh. E’ il caos
più che mai in Palestina. Abu Mazen
ha rinnovato le sue scuse a Hanieyh parlando di un
errore e ha assicurato di << Seguire la vicenda da vicino>>. Resta
però il convincimento nei vertici di Hamas che la
guardia presidenziale dell’Anp, Forza 17, che fornisce il servizio di guardia di frontiera sul versante
palestinese nel valico di Rafah, abbia cercato deliberatamente di assassinare il
premier Hanieyh. Il portavoce di Hamas,
Ismail Radwan, ha accusato,
come si legge su http://www.arbmonitor.info, Mohammed
Dahlan, figura di primo piano e parlamentare del
partito Fatah oltre ad essere tra i più stretti
collaboratori di Abu Mazen, come responsabile sia del << tentativo di
assassinio>> sia, come si legge su http://www.it.news.yahoo.com , di una campagna sui
media per discrepare il movimento islamico che guida il governo palestinese; ha
inoltre aggiunto Radaw, in una conferenza stampa
trasmessa in diretta da Gaza da varie tv arabe, lo si legge su http://www.tgcom.mediaset.it, << Il presidente Abu Mazen deve assumersi tutte le
sue responsabilità e togliere ogni copertura agli assassini e presentarli alla
giustizia. Dahlan, intanto, com’ è riportato su http://www.ansa.it, ha risposto alle accuse di Hamas
attaccando i rivali con virulenza ed accusandoli di
essersi essi stessi macchiati di un crimine odioso con l’ uccisione giorni fa,
dei tre piccoli figli di un ufficiale dell’intelligence, Baha
Balusha. Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal,
che vive in esilio a Damasco, ha lanciato un appello alla calma ai militanti
del movimento islamico, lo riferisce http://www.swisspolitics.org/it/index.php, affermando che Hamas non si lascerà trascinare in una guerra civile. <<Chiamo tutti i figli del movimento e
tutti i suoi membri alla calma, a proteggere il sangue dei palestinesi, l’unità
dei palestinesi,
e a non farsi coinvolgere in aggressioni o risposte ad aggressioni>>, ha
detto Meshaal in un’ intervista radiofonica ad una
radio di Gaza. Nella tarda mattinata del 15 Dicembre, scontri a fuoco tra
militanti di Hamas e forze di sicurezza di Fatah, come riportano http://www.arbmonitor.info, e http://www.tgcom.mediaste.it, sono scoppiati lungo le
strade di Gaza e Ramallah per una manifestazione organizzata per
l’anniversario della fondazione del movimento estremista islamico. A Ramallah, in Cisgiordania, la
guardia presidenziale di Abu
Mazen ha sparato sulla folla dei sostenitori di Hamas che uscivano da una moschea, dopo la preghiera del
venerdì, per dirigersi nel centro della città per prendere parte alla
manifestazioni. Gli scontri a Gaza sono scoppiati quando uomini armati di Hamas con il capo coperto hanno sfidato la polizia dell’Anp. Da 70 a 100mila sostenitori di Hamas,
come riporta http://www.arabomonitor.info, si sono raccolti nello
stadio di calcio Yarmouk,. a
Gaza città, nel pomeriggio del 15
Dicembre, per festeggiare il 19mo anniversario della fondazione del
movimento islamico. Il premier palestinese Ismail Haniyeh, ha tenuto un discorso di forte impronta islamica,
si legge su http://www.tgcom.mediaset.it, << L’Islam
progredisce e la vostra marcia procede nonostante i complotti che vengono tramati giorno e notte contro di voi>>. Con i territori palestinesi, ormai quasi sprofondati nel baratro
della guerra, come riportano http://www.la7.it/news,
e http://www.news.google.it,
il presidente Abu Mazen
cerca una soluzione della crisi e in un discorso alla popolazione, tenuto a Ramallah e trasmesso in diretta da Palestina Tv.
Afferma che: << Ci vuole una soluzione politica per risolvere la crisi
palestinese>>, così ha indetto elezioni generali anticipate, proponendo
un referendum. Si legge inoltre su http://www.asianet.it, che il presidente Abu Mazen ha detto anche che
<<Non consentiremo di essere trascinati in una guerra civile>>,
appellandosi al fatto che la costituzione gli consente di sciogliere il governo
<<in qualsiasi momento lo ritenga opportuno>>. Saeb
Erekat, assistente di Abu Mazen, ha parlato di
difficoltà che renderebbero necessario rimandare il visto sino alla metà del
2007, lo riporta http://www.arabmonitor.info, infatti secondo lo stesso Erkat
serve prima un decreto presidenziale, poi l’aggiornamento delle liste
elettorali e si tratta di diversi mesi. Sempre nel suo discorso circa
l’attentato diretto al premier Haniyeh, Abu Mazen ha negato l’esistenza
di una <<Cospirazione contro l’esponente di Hamas>>
e ha poi sostenuto <<che i fatti sono stati rovesciati>> appositamente per sostenere il contrario. La risposta di Hamas non si è fatta attendere, http://www.rainews24.rai.it,
un suo parlamentare Ahmed Behar,
ha definito “illegale” la decisione di anticipare le elezioni. Il
deputato Mushir al-Masri,
ha addirittura parlato di un << Vero colpo di stato contro
l’esecutivo democraticamente
eletto>>. A Gaza, come riferiscono http://www.notizie.alice.it/politica/index
e http://www.it.news.yahoo.com,
Hamas si prepara alle contromisure, e un consigliere
del premier Haniyeh ha annuniciato
che presto i sostenitori di Hamas scenderanno
anch’essi in strada per dimostrare ad Abu Nazen “che il popolo non è con lui”. Il premier
britannico Tony Blair, come si legge su http://www.rainews24.rai.it e http://www.bbc.co.uk/ ,ha salutato con favore
l’annuncio di prossime elezioni anticipate. << La decisione di convocare
elezioni anticipate è un segnale forte che il presidente palestinese sta
cercando una via di uscita allo stallo del processo di
pace>>, lo ha dichiarato il premier nel corso della sua visita al Cairo.
<<Credo che la cosa più importante>>, ha aggiunto
Blair, <<sia che da parte palestinese, in un
modo o nell’altro, ci sia un’autorità in grado di funzionare appieno e con cui
noi e gli altri possiamo confrontarci>>. Anche la Casa
Bianca, come riporta http://www.cnn.com/, ha accolto con favore
la decisione del presidente palestinese Abu Mazen di convocare elezioni presidenziali e politiche
anticipate, auspicando che questo contribuisca a placare la violenza.
Nel premettere che le elezioni sono “una questione interna”, la portavoce della
Casa Bianca Jeanie Mamo, ha
commentato che gli Stati Uniti << Sperano che questo
aiuti a metter fine alla violenza e alla formazione di un’Autorità
palestinese impegnata sui principi del Quartetto>>. Per il portavoce del
dipartimento di Stato americano, Sean McCormack, come si legge su http://www.rainews24.rai.it , sarebbe stato il
presidente palestinese AbuMazen a bloccare il premier
Ismail Haniyeh mentre
rientrava dall’Egitto. <<Sospetto che Haniyeh violasse le leggi dell’autorità palestinese e il presidente Abbas ( Abu Mazen)
abbia voluto fare rispettare >>. Si legge su http://www.rainews.rai.it, <<Io penso che ci
sia una responsabilità d’Israele che in tutti questi mesi ha tenuto chiuso il
valico, ostacolando la piena attuazione dell’accordo per la libertà di accesso o di movimento a Gaza>>, così si pronuncia
il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema; ha inoltre
aggiunto << L’incidente si è risolto , ma è la testimonianza di un clima
di tensione drammatica. Nessuno ha interesse che la situazione vada verso un crescente scontro interno, una sorta di guerra
civile palestinese>>. Il titolare della Farnesina
ha anche dichiarato, com’ è riportato su http://www.kataweb.it/news, <<Si deve sperare
che prevalga la logica del dialogo, della pianificazione, della ricerca di un
governo di unità nazionale che aiuti i palestinesi ad
uscire dal drammatico isolamento in cui l’estremismo di Hamas
ha cacciato i palestinesi ma ad uscirne, non attraverso una tragica violenza
fra di loro,ma attraverso un’intesa che consente di tornare al negoziato con
Israele>>, prosegue il Ministro D’Alema,come si
legge su http://www.it.news.yahoo.com, <<La Palestina o trova un accordo per
andare ad un governo di unità nazionale o deve poter andare ad elezioni e
affidare ai cittadini la scelta, come ha proposto il presidente Abu Mazen>>, infine
soffermandosi sul ruolo dell’ Europa, dichiara che <<L’ Europa guarda da
tempo l’opera di costruzione della Palestina anche con molti aiuti
materiali>>. Quindi secondo il vice premier <<L’Europa è presente,
ma il suo sforzo da solo non basta, bisognerebbe che s’impegnassero di più gli
Stati Uniti e altri paesi della regione>>